Coinvolgere i giovani. Si tratta di uno dei tantissimi obiettivi di Slow Food Lombardia: il documento programmatico 2021-2025 ha rappresentato il corposo ordine del giorno dell’assemblea regionale del 10 aprile, a Milano.

bandiera slowfoodC’era anche la rappresentanza della condotta di Vigevano e Lomellina, con la referente Cinzia Tirrito. “Slow Food, per motivi fisiologici – è il suo resoconto – attira un pubblico più adulto. “Giovane” è considerato fino a trent’anni: non c’è dubbio che l’Associazione abbia bisogno anche di loro, di giovani consumatori consapevoli”.

I progetti usciti dalla riunione milanese all’Osteria del treno sono concreti, con un gruppo di lavoro tematico destinato a diventare permanente. Il coinvolgimento delle nuove generazioni si concretizzerà tramite percorsi educativi nelle scuole (alberghiere, istituti comprensivi, Ifts) con laboratori e attività sensoriali per legare i concetti di “consumo di cibo” a quelli di “sostenibilità e ambiente”.

Partire dai più piccoli, più recettivi all’educazione ambientale, alla sostenibilità ed al cibo locale, sarà un’altra mission. Sempre in questo contesto, l’obiettivo sarà di creare gli “studenti dell’Alleanza” all’interno delle scuole aderenti. In questo modo sarà possibile coinvolgere gli studenti in uscite o gite e mini campi di lavoro estivo a fronte di un riconoscimento da parte di Slow Food.

“Una mappatura dei giovani – prosegue Tirrito nel suo resoconto – verrà effettuata nelle condotte e nello Slow Food Youth Network, con particolare attenzione alla presenza di stranieri gravitanti nelle attività associative, che verranno coinvolti il più possibile”. Così potrà nascere un movimento giovani dai 20 ai 30 anni, autonomo dandogli spazio e promuovendo aggregazione tramite incontri, un paio di volte all’anno.

Quello dei giovani da coinvolgere, fondamentali per il presente ma soprattutto per il futuro di Slow Food, non è stato l’unico tema. Tanta carne al fuoco (bio, ovviamente) come il tavolo regionale permanente sulle food policy, le politiche alimentari che ogni Comune dovrebbe intraprendere.

“Dalle domande che ci siamo posti – aggiunge la referente vigevanese – come “da dove proviene il cibo consumato nelle città?”, “Quali sinergie si possono attivare sul territorio?”, “Quali progetti sono davvero realizzabili, quali replicabili, quali da correggere?”, sono state delineate le possibili aree di intervento: spreco, rapporto città-campagna, rigenerazione delle aree verdi periurbane, consumo di suolo, filiere corte, educazione nelle scuole (come i laboratori del gusto) e la possibilità di attivare protocolli con le Istituzioni in cui si definiscano i progetti da sviluppare in un territorio”.

Da qui l’idea di istituire un tavolo permanente sulle food policy, con la consapevolezza che la comunicazione sia fondamentale per rendere le azioni di Slow Food non solo riconoscibili, ma visibili. Serve una unione di forze per trovare il modo di diffondere le notizie di interesse locale e regionale in modo omogeneo, anche tramite la sinergia tra le varie Condotte (utilizzando i social) e fare arrivare a tutti i soci le notizie di interesse regionale.

L’ultimo grande macrotema trattato riguarda la biodiversità, coniugata nella cultura del “buono, pulito e giusto” per tutti. Le Filiere del Cibo trovano fondamento nelle linee guida merceologiche dei Mercati della Terra: pertanto il tavolo di lavoro ad hoc si pone come obiettivo la creazione di reti di produttori e soprattutto di valorizzarne gli aspetti economici affinché possano diventare esempi virtuosi per gli altri.

Così nel corso dell’anno verranno organizzati eventi in Lombardia sui temi delle filiere (il cui tavolo diventerà permanente, con lo scopo di individuare nuovi potenziali presìdi) e organizzati percorsi di turismo lento all’interno delle quali inserire produttori.

“Il percorso “condotte sinergiche” realizzato nei mesi scorsi, con tre incontri – sono le conclusioni di Cinzia Tirrito – partiva dalla volontà di riscoprire il piacere di stare insieme, vivere la vita associativa con passione e competenza ma sicuramente anche con tanta allegria e amicizia.

Il percorso è originato dal pensiero che ogni condotta e comunità Slow Food in Lombardia ha le sue peculiarità, è composta da persone diverse e organizza e coordina diverse attività. Questa “biodiversità” tra condotte è una ricchezza da preservare e da valorizzare in maniera sinergica tra tutti noi.

Questo percorso organizzato dal comitato esecutivo di Slow Food Lombardia ha cercato di incentivare e promuovere la valorizzazione, ma anche la nascita, di relazioni di amicizia tra condotte e soprattutto tra le persone che le compongono”. Premesse che hanno portato all’assemblea regionale del 10 aprile a Milano con la consapevolezza, in Lombardia, di avere una visione comune.