Lunedi 22 marzo 21, alle ore 21 il secondo degli appuntamenti di Incontri a tavola.

A cura di Marco Antonucci esperto del settore e curatore del podcast “Gocce d’olio”, con la partecipazione del produttore dell’azienda biologica “I tre filari” Stefano Sabbatini.
Si parla sempre di più dell’olio extravergine di oliva, delle sue proprietà salutari, della sua origine, della sua artigianalità, del suo sapore, di come si usa in cucina. Purtroppo però le informazioni sono poche e spesso contraddittorie (per non dire sbagliate): non è così raro sentir dire che “…Per essere buono deve essere spremuto a freddo e con le macine in pietra, non deve essere acido in gola, deve costare tantissimo; ci sono olive verdi e olive nere; si deve assaggiare con il pane; l’olio di oliva è una seconda spremitura…”. Cercheremo di dare risposta a queste e ad altre domande.

Marco Antonucci Nato a Lovere BG nel 1967, giornalista, architetto, assaggiatore professionista di olio con qualifica di capo panel. Da tanti anni è impegnato a livello internazionale nella diffusione della cultura dell’extravergine e dell’analisi sensoriale attraverso conferenze, corsi, incontri, podcast “Gocce d’olio”, guide, articoli e pubblicazioni di carattere sia divulgativo che universitario. E’ formatore del personale e consulente di produttori, buyer e gruppi italiani e stranieri specializzati nella vendita di prodotti alimentari di alta gamma. E’ tra i curatori della guida agli extravergini di Slow Food Editore

Az. Agr. Biologica I Tre Filari – Recanati (MC)
L’oliveto a conduzione biologica occupa una superficie di circa 25Ha per un totale di oltre settemila piante di olivo, suddiviso in settori monovarietali.
Le principali cultivar presenti sono: Raggia (frantoio), Leccino, Ascolana Tenera, Piantone di Mogliano, Coroncina, Mignola, Carboncella, Orbetana, Leccio del Corno, Piantone di Falerone, Nostrale di Rigali, Pendolino, Coratina ed altre otto varietà di minor consistenza numerica, il massimo della biodiversità per le varie cultivar. L’olio extravergine biologico viene estratto unicamente dalle olive raccolte manualmente, con agevolatori meccanici nell’oliveto aziendale. L’estrazione dell’olio avviene nel frantoio aziendale e conservato in locale climatizzato in botti senza presenza di ossigeno.
Oltre ai monovarietali, l’azienda produce l’Olio extravergine di oliva Bio “I Tre Filari” blend di 8 cultivar che rispetta le caratteristiche degli extravergini, ma di una qualità superiore ai minimi normativi, fruttato, molto ricco di polifenoli, con olive raccolte appena mature. Quest’ultimo riceve da anni il massimo riconoscimento di Grande Olio Slow sulla guida agli extravergini di Slow Food Editore e lo stesso riconoscimento è stato assegnato al monovarietale di Raggia nella nuova edizione, che uscirà nei prossimi mesi.

Se avete delle domande sull’argomento irrisolte, preparatele: Marco Antonucci sarà ben felice di soddisfare le vostre curiosità. Nel frattempo potete consultare il suo Podcast qui.

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