Gli obiettivi della formazione sono chiari, e limpidi: “SlowFood: il cibo buono, pulito e giusto, per tutti. I pilastri sui quali poggia la nostra azione: tutela della biodiversità, educazione, advocacy”.
Quest’ultimo concetto (“advocacy”) riguarda il supporto attivo e la promozione che possono fare tutte le persone che mirano ad influenzare le politiche pubbliche e l’allocazione delle risorse all’interno dei sistemi politici, economici e sociali e relative istituzioni.
Il canale YouTube SlowFood Italia propone a cadenza settimanale ogni martedì (gli appuntamenti sono iniziati a febbraio, ma si andrà avanti per tutto l’anno) “Food to action”, un percorso di formazione sulla biodiversità, sull’educazione e sulle politiche alimentari per gli attivisti SlowFood.
Solo i soci possono partecipare, ma del resto si può diventare soci all’atto dell’iscrizione. Al termine di ogni sessione i partecipanti che avranno seguito più del 70% degli incontri riceveranno un attestato di partecipazione. Tutti gli appuntamenti saranno registrati, catalogati e condivisi a uso formativo e divulgativo.
Anche la condotta SlowFood Vigevano e Lomellina promuove, per i soci e per chi aspira ad esserlo, la partecipazione a “Food to action”: “La formazione e l’informazione ci aiutano a scegliere e a cambiare, ad essere diversi, ad impegnarci, a cambiare le nostre pratiche quotidiane. Il cibo riguarda tutti, più volte al giorno ed è trasversale a diversi temi. Nella formazione si parlerà di diritto al piacere, delle politiche del cibo e anche di analisi sensoriale. Gli insegnanti possono aver riconosciuti i crediti formativi attraverso la piattaforma SOFIA”.
Una formazione permanente che verrà presentata a Terra Madre 2022. Per il 2023 I filmati, di un’ora e mezza, accessibili dal portale nazionale SlowFood, si articoleranno in quattro sessioni, come le stagioni, da gennaio a dicembre.
I prossimi appuntamenti di aprile sono i seguenti. “Il misterioso caso dei saperi rubati” (19 aprile, 18 – 19,30), porterà “Alla scoperta del territorio per scovare semi, prodotti, saperi. L’Arca del Gusto”. Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia, incontra gli “agricoltori custodi”. Poi, sette giorni dopo, (26 aprile dalle 18 – 19,30) “Come si semina… così si raccoglie? Gli orti, modello di comunità – La biodiversità come soluzione: gli orti come buona pratica quotidiana” con Annalisa D’Onorio, rete degli orti di SlowFood, e le testimonianze di orti sociali e scolastici.
Guardando il primo appuntamento del 22 febbraio, “Sloway alla maniera della chiocciola”, con 320 partecipanti (sembrano pochi, non lo sono) si trovano i prodromi per i successivi.
Innanzitutto cosa fa, e a cosa serve, SlowFood: difende il cibo buono, pulito e giusto, per tutti. Il buono, non come nutrirsi per sopravvivere ma come diritto al piacere. Poi il pulito: tutta la filiera deve essere sostenibile, non avere impatti negativi sull’ambiente. Il giusto: in tutta la filiera non deve esserci nessuno che è sfruttato, in particolare i coltivatori. Per tutti, termine aggiunto recentemente, perché il cibo buono pulito e giusto deve essere accessibile a tutti.
Di un medico ne abbiamo bisogno meno possibile, a volte di un altro consulente, ma dei contadini ne abbiamo bisogno tutti i giorni, più volte al giorno. Acquistando un cibo piuttosto che un altro, facciamo delle scelte. Sosteniamo un certo tipo di filiera, sostenibile o meno. Per anni ci hanno detto che l’economia della natura era una economia marginale ma salverà il mondo dalla folle economia di mercato e dalla finanza canaglia. Crisi ambientale, crisi climatica, crisi migratoria, crisi sanitaria sono tutte legate insieme ed è importante avere pratiche quotidiane giuste per cambiare.
SlowFood è un organismo vivente perché cambia, cambiano le persone, cambia il contesto. Tutelare la biodiversità, aumentare la diversità come sintomo di ricchezza. Bisogna riuscire a dare voce a chi voce non ha, o ne ha poca. L’obiettivo della formazione partecipare per costruire. Aprirsi a tutti i soci. Costruire SlowFood del presente con parole d’ordine come “rispetto”, “rivoluzione”, “benessere animale”, “fiducia”.
Prenota il tuo posto: Food to Action